Ogni maledetta domenica, recensione di Biagio Giordano

Ogni maledetta domenica (Any Given Sunday) è un film socio-sportivo del 1999 diretto da Oliver Stone.
Lo sport come metafora del capitalismo post moderno ossia: produrre ricchezza, tanta, per pochi, umiliando, sottomettendo, emarginando, gli sconfitti. Quest’ultimi possono riscattarsi solo diventando degli eroi, o essere dotati per natura di particolari virtù apprezzate dal mercato.
A che serve produrre tanta ricchezza se pochi ne usufruiscono e si lascia morire l’habitat del pianeta? Oliver Stone colpisce ancora, ricordandoci ciò che ci circonda, l’altro, il prossimo, una società in cui gli umili e i minimi non possono che vivere nel riverbero delle bellezze altrui, tra queste le squadre del football americano con le loro super prestazioni e super premi. Ai minimi non resta che scommettere sui risultati, tifare, identificarsi con l’amato atleta accuratamente scelto, sognando, amando gli atleti e il gioco: lungo un tragico equivoco riguardo l’empatia, ritenuta convenzionalmente erroneamente reciproca tra atleta e tifoso, ma in realtà sequestrata nell’atleta dagli affari e destinata alla finzione verso il tifoso. Come non pensare allora, con questo film, ai grandi filosofi del sociale che hanno studiato questi mali: Adorno, Marcuse, Marx, etc, etc,
Fotografia mirabile lungo un montaggio strepitoso che dà al film atmosfere e ritmi del tutto nuovi, altamente comunicativi…
Biagio Giordano

Ogni maledetta domenica, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2018-07-29T10:47:49+02:00da biagiord
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