The American, recensione di Biagio Giordano

The American è un film thriller del 2010 diretto da Anton Corbijn.
Il film trae ispirazione dal libro di Martin Booth A Very Private Gentleman.

Protagonista del film è George Clooney con Violante Placido, Paolo Bonacelli e Filippo Timi.

Jack (George Clooney) è un sicario americano, professionista, nonché artigiano esperto nella fabbricazione di armi originali, in grado anche, su richiesta del cliente, di dotare le armi di funzioni supplementari: fatte su misura, tenendo cioè conto degli scopi per cui esse vengono usate.

Mentre si trova in Svezia in vacanza con una donna che ama
viene attaccato tra la neve da un altro sicario, probabilmente appartenente a una organizzazione con conti in sospeso con quella a cui appartiene Jack. Jack dopo uno scontro a fuoco prolungato riesce ad eliminarlo: ma per una logica di razionalità relativa alla sopravvivenza, strettamente legata a quel difficile mestiere, è costretto, per salvaguardare il suo futuro immediato, ad eliminare anche la donna che ama, sparandole un colpo di pistola alle spalle.

Affranto da quanto accaduto, Jack decide di compiere ancora una consegna di armi richiesta dal suo superiore Pavel, e poi chiudere con quel lavoro.
Ma la cosa non sarà per niente facile, perché Jack sa troppe cose sul modo di operare della propria organizzazione che è illecita, la sua permanenza in vita potrebbe creare col tempo problemi non da poco agli altri appartenenti.

Jack si rifugia in uno splendido paesino dell’Abruzzo, abbarbicato su una collina, di nome Castelvecchio, spacciandosi agli occhi dei curiosi come un fotografo del paesaggio pagato da un editore americano.

Jack si rende però conto presto che non è al sicuro neanche lì, forse il superiore Pavel, che sa dove si trova Jack e che ha capito che Jack vuol smettere con quel mestiere, ha deciso di eliminarlo. Dapprima ci prova a ucciderlo un altro sicario svedese che dopo un drammatico inseguimento notturno tra le viuzze del paese verrà ucciso da Jack utilizzando per l’inseguimento una vespa il cui guidatore era rimasto colpito da un proiettile.

Poi l’allarme e i sospetti non cesseranno più nel paese, tanto che Jack diffiderà anche della donna sicario a cui sta costruendo un’arma di precisione in cambio di molti soldi, nella consegna finale, dopo un falso collaudo, l’arma sarà consegnata alla donna con la camera di esplosione invertita, ben mimetizzata, in modo che se usata contro di lui la donna una volta schiacciato il grilletto sarebbe rimasta uccisa.
Nel frattempo Jack si è innamorato di nuovo, corrisposto, di una bella ragazza abruzzese del paese (Violante Placido) e progetta di partire con lei per realizzare una nuova vita.
Riuscirà Jack, divenuto amico del Parroco e del meccanico che gli ha fornito il materiale per costruire l’arma, a uscire indenne dal paese con accanto il suo nuovo amore?
Film di grande impatto drammatico, recitato in modo egregio e girato in una location di forte contrasto culturale e storico tra Europa e Stati Uniti che contribuisce a rendere originale il film e intenso: sia per le emozioni più legate alle atmosfere costruite che per quelle in relazione con le scene stesse d’azione.
Biagio Giordano

The American, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2018-09-03T10:48:17+02:00da biagiord
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