Intrico a Damasco, recensione di Biagio Giordano

Intrigo a Damasco, di Ruba Nadda, con Alexander Siddig, Joshua Jackson, produzione Usa, anno 2012, genere Thriller, durata 90 minuti.
Lontano dal suo paese natio da oltre 30 anni, Adib apprende che sua figlia è scomparsa a Damasco. Decide quindi di tornare in Siria per cercarla. Dovrà fare i conti anche con un suo certo passato fatto di tradimenti e rinnegamenti nelle relazioni sociali e istituzionali di quel paese.
Una storia avvincente ben ambientata e diretta, con atmosfere realiste e fredde, in un Medio Oriente pauroso, insicuro, caotico, che suscita apprensioni di ogni genere. Un buon cast che contribuisce a rendere la storia ancora più verosimile rispetto a quanto la sceneggiatura e il modo di riprendere avevano già ben strutturato.
Colori sbiaditi, intrecci di non immediata comprensione, scene con ritmi a singhiozzo, rapporti con dialoghi liturgici o ideologici, percezione nelle scene di un sacro che incute rispetto e paura, tutto ciò dà al film una dimensione di altrove che suscita nello spettatore, pur in un’era di globalizzazione, terrore, estraneità e intolleranza …

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Intrico a Damasco, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-04-17T11:11:32+02:00da biagiord
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