Ancora su Prometheus, commento di Biagio Giordano

Prometheus, di Ridley Scott, con Noomi Rapace, Michael Fassbender, USA, fantascienza, 2012, durata 124 minuti.
Prologo: il pianeta Terra 25 mila anni fa. Una enorme astronave staziona sopra la superficie sconfinata di un territorio dall’aspetto primordiale, la telecamera si sofferma sul percorso intrapreso da estese acque turbolente che corrono veloci verso un precipizio formando una rapida.
Un essere pallido, simile all’uomo ma dalla statura più elevata, si trova su un bordo roccioso della rapida, sembra essere pronto a compiere un rituale, ingerisce da una tazza scura una sostanza misteriosa, e dopo qualche istante il suo corpo inizia a contorcersi come se fosse posseduto da una forza interna annientatrice. Il tempo della vita sembra essersi fermato, l’agonia innescatasi non gli dà tregua, il corpo sofferente va via via incontro a un disgregamento che si annuncia totale, i resti multiformi di quella misteriosa disfatta finiranno poi nella cascata.
Sotto il livello delle acque la decomposizione di quel corpo frammentato prosegue, fino a presentarsi come una separazione tra molecole. La scomposizione prosegue, pare inarrestabile, e giunge al punto da rendere visibile la catena di un DNA.
Il DNA appare simile a quello dell’uomo.
Si passa al 2089. Due giovani scienziati, un uomo e una donna, divengono testimoni di una scoperta eccezionale. All’interno di una grotta, in un’isola del nord d’Europa, rinvengono sopra una parete rocciosa un disegno raffigurante una figura di umanoide simile per proporzioni fisiche a quella vista in precedenza nei pressi dell’astronave 25 mila anni fa, egli indica verso lo spazio, con un dito teso, alcuni pianeti sconosciuti appartenenti a un sistema solare diverso dal nostro.
La scoperta è sensazionale perché disegni uguali a quello scoperto esistono in diverse parti del mondo, anche in luoghi in cui le antiche etnie presenti non avevano avuto alcun contatto tra loro, cosa questa che fa pensare a messaggi lasciati sulla Terra da autori non terrestri, da visitatori provenienti da altri mondi.
Individuato con complesse apparecchiature, e grazie alla fedeltà dei disegni astrali scolpiti sulla roccia, il pianeta della possibile provenienza degli alieni, i due scienziati partono con una astronave avveniristica verso l’unica luna che ruota attorno a quel pianeta. Lo scopo è di capire il senso più profondo di quei messaggi: sperando durante il percorso della missione, per quanto avventuroso potrà essere, di scoprire il mistero dell’origine della specie umana.
Film la cui storia è un prequel di Alien, esso mostra verso il finale come nasce il mostro protagonista di Alien, film da lui stesso diretto.
Il film è dotato di un impianto scenografico strabiliante che mantiene un rapporto altrove-quotidiano sufficiente a far si che la fantasia rimanga in orbita sulla realtà già conosciuta senza quindi scappare via verso l’ignoto.
Fredda la critica.
Biagio Giordanofb48eb0439a25f51394c430e1a7882a0--prometheus--prometheus-movie[1]

Ancora su Prometheus, commento di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-04-27T09:49:20+02:00da biagiord
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