Survivor, recensione di Biagio Giordano

Survivor è un film del 2015, diretto da James Mc Teigne, con protagonisti Milla Jovovich, Pierre Brosnan, Emma Thompson, produzione Regno Unito, durata 96 minuti.

Kate Abbott, impiegata-quadro del Dipartimento di Stato statunitense, è inviata all’ambasciata americana di Londra, su segnalazione da parte dei servizi segreti americani, che denunciano sospetti attacchi terroristici in preparazione contro gli Stati Uniti.
La donna deve cercare di prevenirli mettendo in moto tutta la strumentazione che ha a sua disposizione: quella idonea a procurarle conoscenze specifiche pertinenti al genere.
La sua presenza a Londra non passa inosservata: l’ambiente internazionale dedito al terrorismo sa già tutto di lei e dei suoi nuovi compiti ed è pronto a sopprimerla.
Dopo essere fortunosamente scampata all’esplosione in un locale dove hanno trovato la morte alcuni colleghi, Kate viene inseguita dall’attentatore che vuol darle il colpo di grazia. L’arguzia da sopravvivenza però, quella che sa cogliere nello scenario della caccia al topo, l’attimo fuggente più appropriato per salvarsi, la strapperà alla morte.
Kate però, a causa di talpe infiltrate nella direzione della polizia, viene sospettata come artefice di quanto di orribile successo e deve dimostrare la sua innocenza, inoltre l’Orologiaio, uno dei killer più ricercati del mondo, e che è stato l’artefice principale dell’attentato, continua a cercarla per eliminarla.
Intanto un gruppo di terroristi progetta dettagliatamente un attentato a Times Square. Film thriller d’azione, dal ritmo vertiginoso, con al centro una velocità scenica straordinaria che ruba il tempo allo spettatore impedendogli di pensare, il tutto a vantaggio di una percezione che si fa totale assuefazione al genere con tanto di rapimento della mente verso un altrove di alto valore estetico dominato dal separatismo dell’immagine dal mondo domestico.
Biagio Giordano

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Survivor, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-06-15T11:08:01+02:00da biagiord
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