Foxcatcher- Una storia americana, recensione di Biagio Giordano

Foxcatcher- Una storia americana, di Bennett Miller, con Steve Carell, Channing Tatum, genere Thriller, anno 2014, durata 134 minuti, produzione Usa.

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento conspoiler

Mark, meditativo e composto, e Dave, allenatore, sposato, con figli, sono fratelli e campioni di lotta libera. Il miliardario du Pont punta su di loro per raggiungere certi traguardi, vuole vincere le Olimpiadi a Seul e li ingaggia per questo, ma qualcosa, legata alla sua ambigua personalità, va storta, portando alla tragedia.
Da una drammatica storia vera, un film asciutto, senza orpelli, privo di ellissi, coinvolgente per ciò che mostra senza sottointesi, dall’andatura neorealista. Strepitosa prova di Carell che interpreta un personaggio aristocratico, quello di du Pont, che il film definisce difficile, anomalo, subdolo nella sua psicopatia appena percepibile.
Esempio di film che rinuncia alla costruzione di un racconto volto a catturare i desideri inconsci dello spettatore, ciò a favore di un reale nudo e crudo, a volte disgustoso, a volte troppo essenziale, privo di qualsiasi astrazione concettuale, ma capace di cogliere, per la critica, il massimo dei voti, attraverso un vero inteso come miglior linguaggio per comunicare delle passioni di vita e di morte immerse nel drammatico impasto pulsionale imposto dalla vita ai protagonisti dello sport.
Biagio Giordano

Foxcatcher[1]

Foxcatcher- Una storia americana, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-11-02T10:54:16+01:00da biagiord
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