Silent night (Notte silenziosa), recensione di Biagio Giordano

Silent night (Notte silenziosa), di Steven C. Miller, con Malcom Mc Dowell, Jaime King, D. Logue, anno 2013, Usa, horror, durata 94 minuti.
Remake di Silent night, Deadly nigt (Notte silenziosa, Notte mortale) del 1984: in una cittadina americana del mid-west, un abitante del posto, ossessionato, senza tregua, dal male che c’è nel mondo, diventa un serial killer, uccidendo persone che, secondo lui, hanno scelto inequivocabilmente il male, nel pieno delle loro facoltà mentali.
L’uomo uccide i suoi concittadini travestito da Babbo Natale, cosa che gli permette di vedersi aprire senza sospetti le porte di casa dalle vittime che sceglie, comprese quelle di adolescenti.
Lo sceriffo locale cercherà di individuarlo e fermarlo, ma proprio quando i sospetti su una persona troveranno sempre più credito perché avvalorati da fatti certi, si scoprirà una pista altra, che porterà a formulare ipotesi agghiaccianti che riguardano dall’interno le stesse istituzioni della polizia, sconvolgendole nella loro operatività.
Thriller ben congeniato sia nella scelta del soggetto sia nella forma, capace di creare tensioni, paure, terrore, perturbazione dell’inconscio grazie al contrasto estremo sceneggiato tra figure famigliari immerse nella tradizione natalizia e una figura demoniaca vicina, per opposizione, alla liturgia del sacro come può essere quella di un Babbo Natale killer in un momento del mondo festoso, dominato dalla pace.
Bocciato, erroneamente, dalla critica professionista che è spesso poco attenta per ragioni di sintesi editoriali alle logiche psicologiche più sottili che animano i personaggi del thriller.
Biagio GiordanothZRVSY91O

Silent night (Notte silenziosa), recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-04-13T09:22:46+02:00da biagiord
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