Ipotesi di complotto, recensione di Biagio Giordano

Ipotesi di complotto, di Richard Donner, con Mel Gibson, Julia Roberts, Patrick Stewartanno, anno 1997, genere thriller, Usa, 135 minuti.
Jerry Fletcher (Mel Gibson), è un Taxista socievole che ama parlare a lungo con i clienti, ma lo fa stranamente, usando metafore, simboli, similitudini, retoriche che hanno a che fare per lo più con la sua misteriosa situazione esistenziale. Quest’ultima risulterà allo spettatore, via via che il film narrativamente si struttura, molto problematica, dalle cause oscure, situata nel contesto di uno sfondo logico che il gioco ellittico, tipico del cinema, rende illeggibile fin verso il finale.
Jerry alla guida del suo Taxi a volte si distrae, proprio per la sua incontenibile verbosità, rischiando gravissimi incidenti.
Egli ama raccogliere informazioni minute attraverso i giornali per mettere in relazione logica certi fatti e situazioni politiche apparentemente isolate. Un lavoro che lo porta a prevedere fenomeni nel mondo impressionanti, come complotti omicidi verso grandi uomini di stato o personaggi altolocati della sicurezza.
Jerry teme di essere scoperto in questa sua attività da agenti segreti. Ha perciò attrezzato il proprio appartamento con una serie di sistemi anti intrusione e di difesa, ha addirittura reso indistruttibile il suo immobile da possibili incendi, rivestendolo tutto di una camicia di acciaio di notevole spessore.
Egli espone più volte i suoi sospetti, in modo dettagliato ma un po’ confuso, sia ai suoi clienti del taxi che ad Alice Sutton (Julia Roberts) funzionaria dell’ufficio della procura, donna avvenente, che Jerry ama segretamente ma non solo, il coinvolgimento verso quella donna sembra andare oltre l’attrazione sensuale, stranamente, come se ritenesse che in qualche modo, che non gli è chiaro, quella donna potesse dare delle risposte a un proprio oscuro disagio.
Un giorno Jerry viene sequestrato da alcuni agenti della Cia capeggiati dallo psichiatra dottor Jonas, che lo segregano in una fabbrica abbandonata, lo legano in una sedia a rotelle e gli iniettano del lsd, Jerry riesce a fuggire mordendo sul naso Jonas che gli chiedeva insistentemente qualcosa che lui non ricordava.
Da quel momento la sua vita è in pericolo, e Jerry cerca febbrilmente Alice Sutton, sia per avere una protezione che per districare i contenuti della sua memoria che appare sempre confusa ma in procinto di dare alla luce qualcosa di importante.
Chi è veramente il dottor Jonas, e il taxista Jerry Fletcher che rapporti ha avuto in passato con lui e con il padre di Alice Sutton, assassinato?
Film giocato tutto su un personaggio di strada, popolare, come è il taxista, la cui vita apparentemente semplice sfocia su una realtà molto complessa richiamando nello spettatore per via empatica, partecipazione e identificazione, fino al termine del film, che con il suo doppio finale da una parte raggira dall’altra rispetta il codice morale del senatore Hays. (Omaggio al film di Scorsese Taxi driver)
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Ipotesi di complotto, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-04-19T10:46:52+02:00da biagiord
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