Echi mortali, recensione di Biagio Giordano

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Echi mortali, di David Koepp, con Kevin Bacon, Kathryn Erbe, produzione Usa, anno 1999, genere thriller, durata 110 minuti. Da un romanzo di R. Matheson, una storia di fantasmi in forma di metafore leggibili in chiave psicologica e paranormale (premonizioni).
Periferia di Chicago, un operaio (Kevin Bacon) con moglie e figlio, aspira nel tempo libero ad avere una maggior vita mondana. Una sera, per una sorta di curiosità, mista a un bisogno di espressività sarcastica e di sfida, decide di farsi ipnotizzare, , e lo fa con una sua giovane amica psicoterapeuta.
L’ipnosi sul momento riesce ma in seguito l’operaio va incontro a seri problemi: è invaso da tormentose raffigurazioni di senso ambiguo, oscillanti tra onirismo e premonizioni, e dotate di una forza compulsiva tale da non consentire alcuna possibilità di difesa.
Nella mente dell’operaio si impongono veri e propri spezzoni di film misteriosamente in relazione con il reale della vita che lo circonda, dotati di un filo logico enigmatico in cui è racchiuso in forma di messaggio cifrato un tentativo di comunicazione rivolto al suo Io. E’ una sorta di rebus drammatico risolvibile solo agendo per gesti pratici nella circoscritta realtà in cui vive.
Nelle sue visioni compare frequentemente la figura di una ragazzina inquieta, la cui scomparsa (si capirà dopo) tempo dietro aveva interessato anche le prime pagine dei giornali. Essa appare spesso sfatta, angosciata, turbata da qualcosa di losco che è appena avvenuto su di lei indifesa.
Un giorno l’operaio viene colto da impulsi che lo inducono a cercare oggetti-segni non ancora immaginabili, che intuisce possano trovarsi all’interno della zona in cui egli abita con la famiglia. Per far ciò deve sia scavare nel suo terreno che demolire delle pareti domestiche. Dopo lunghe, faticose, e ossessionanti ore di scavo, l’operaio scopre in una parete della cantina il cadavere di una donna murata. Essa corrisponde alla ragazza delle sue visioni, che, si scoprirà, è anche quella scomparsa tempo addietro e di cui non si avevano avute più notizie, nelle visione dell’operaio la ragazza veniva stuprata e uccisa da due ragazzi del posto.
Intanto, subito dopo la sua scoperta compaiono presso di lui alcuni vicini attratti dal prolungato rumore degli scavi, il loro sguardo tradisce una forte preoccupazione e non promette niente di buono. La vita dell’operaio risulterà in grave pericolo.
Ottimo film thriller capace di tenere con il fiato sospeso sin quasi alla fine. Le numerose fantasie, nonostante l’audace paranormale messo in campo, sono tenute ben a freno o plasmate nella giusta misura tanto che esse si intrecciano credibilmente con il reale, ossia si è riusciti, abilmente, ad evitare che il film si sradicasse troppo dal terreno del vero.
Biagio Giordano

Echi mortali, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-04-20T10:38:43+02:00da biagiord
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