Caro Diario, recensione di Biagio Giordano

Caro Diario, di Nanni Moretti, anno 1993, produzione Italia – Francia, durata 100 minuti, genere commedia satirica, con Nanni Moretti, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller, Claudia della Seta, Lorenzo Alessandri.
Tre episodi gustosi, originali e mai banali, il primo dal titolo In vespa, è un viaggio in scooter tra i quartieri di una Roma estiva e semideserta, ammirando le bellezze ancora intatte del paesaggio, le architetture e i monumenti più significativi della città, percorsi che avvengono parlando allo spettatore, (con una voce fuori campo), di critica cinematografica, di come i film estivi a Roma siano spesso di bassa qualità, di vita spirituale e storica dei quartieri. Moretti con lo scooter va, dalla Garbatella a Spinaceto, fino a raggiungere Ostia per rendere omaggio al monumento eretto in memoria di P.P.Pasolini.
Il secondo episodio l’Isola (Eolie), è una fuga dalle frenesie della vita moderna che caratterizza il continente, approdando col traghetto al noto gruppo di isole italiane per studiare in tutta tranquillità; un viaggio che Moretti compie insieme al suo amico Gerardo.
Il terzo episodio Medici, è un’odissea di Moretti tra diversi specialisti di medicina per curare un problema alla pelle. Le innumerevoli visite portano a risultati diagnostici del tutto fuorvianti rispetto a quello che di banale ha realmente, con conseguenti esiti curativi nulli se non dannosi.
Nanni Moretti è l’inventore di un genere che è stato apprezzato molto in Italia e all’estero, sia dal pubblico che dalla critica, denominato: la commedia satirica a sfondo politico e istituzionale.
I suoi film propongono un intrattenimento altro, fuori da ogni schema già visto, pellicole che si basano sui paradossi più evidenti del comportamento moralistico familiare, istituzionale, politico, scolastico, in una certa epoca nel nostro paese, con aspetti anche drammatici. Aspetti che inducono spesso nei suoi film anche al riso, senza ricercarlo mai artificialmente (senza meccanismi letterari costruiti ad hoc), bensì rimanendo fedele a una idea di pensiero vero, che scruta la realtà anche intellettualmente ma per poi meglio tradurla in una forma comunicativa semplice e chiara, che convince il pubblico e la critica.
Con Caro Diario Nanni Moretti suggerisce un modo di fare cinema che per certi aspetti può essere considerato un proseguimento dello stile neorealista, questa volta però a colori, con una finestra aperta criticamente sulla realtà di costume, ossia con una ripresa sui dettagli più significanti del vero quotidiano, un pedinamento dei personaggi, che avviene qui più sulla parola detta da ciascun personaggio che inseguendo il loro movimento molto particolareggiato come nel neorealismo .
Un film che diverte, fa scuola di cinema grazie soprattutto a una notevole cultura di pensiero messa in campo nella preparazione delle scene, una cultura che ha prima esplorato la complessità della vita per poi toglierne l’inessenziale, il ridondante, il banale, ottenendo alla fine per il film una geniale scorrevolezza narrativa intessuta di termini essenziali: tutti fondamentali per intendere un momento storico irripetibile.
Biagio Giordano

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Caro Diario, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-05-01T15:39:10+02:00da biagiord
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