Ancora su Mars attacks, commento di Biagio Giordano

Mars attacks, di Tim Burton, con Jack Nicholson, Glen Close, Pierre Brosnan, Sarah Jessica Parker, Danny DeVito, Natalie Portman, Annette Bening, Tom Jones, anno 1996, produzione Usa, durata 101 minuti, genere fantascienza parodistica.
Film satirico sull’idiozia umana, con tratti parodistici comici di sicuro effetto. Di mira la fantascienza anni ’50 (in primis La guerra dei mondi) con alieni giocattolo, da fumetti, del tutto inverosimili, come quelli delle figurine di alcune caramelle di successo, anni ’60.
Il film. Pahrump, Nevada. Inizio suggestivo, semiserio, con una esagerazione dei contenuti visivi che indica la presenza di un elaborato messaggio ironico, potente per finzione, originalità ed eccitazione figurativa: … due contadini osservano increduli in lontananza un gruppo di mucche che hanno preso fuoco sul dorso a seguito di un raggio laser proveniente da un disco volante, gli animali passano poi veloci davanti ai loro occhi stupefatti emanando probabilmente a giudicare dagli sguardi un forte odore di carne bruciata.
In seguito i dischi volanti, che provengono da Marte, saranno su quei cieli sempre più numerosi e l’Ufo ammiraglio verrà invitato, dopo alcune prove di comunicazione, a scendere sulla Terra. Viene accolto, su ordine del Presidente degli Stati Uniti, da un comitato di rappresentanza governativa, armato fino ai denti e dotato di uno strano traduttore linguistico, molto sofisticato ma funzionante. Gli uomini terrestri, spinti da una sincera curiosità ma anche dal desiderio di fare nuovi affari, mostrano verso i marziani buoni intenzioni e forte volontà di pace, ma saranno creduti?
Messaggio del film. Film che mette a nudo con lo sbeffeggiamento dell’intera umanità le debolezze delle organizzazioni sociali e istituzionali messe su dalla razza umana, buonismo e razzismo, tolleranza e creduloneria, complessi sulla propria bellezza che decade col tempo e chiusura sul mondo reale, sono coppie antitetiche che lavorano incessantemente nella mente dell’uomo fin dai primordi rendendolo vulnerabile all’imprevisto alieno, i cui danni possono essere solo fermati dal caso.
Biagio Giordano