Whatever Works – Basta che funzioni, recensione di Biagio Giordano

Whatever Works – Basta che funzioni, di Woody Allen, con Evan Rachel Wood, Henry Cavill, produzione Usa, anno 2009, genere commedia, durata 92 minuti.
Boris, è uno scrittore in età matura, sposato, non ricco, già candidato al Nobel. Un giorno, dopo 30 anni di matrimonio, la moglie lo abbandona. Disperato, Boris tenta il suicidio, ma non gli riesce, rimane quindi in vita, zoppicante.
La vita di Boris è creativa seppur alquanto rassegnata, essa cambia a seguito della conoscenza di Melody, una donna energica ma bisognosa di aiuto, giovanissima, che con la sua intelligente bellezza riesce col tempo a far cadere in Boris ogni resistenza e pregiudizio verso le persone per bene appartenenti a ceti sociali più umili.
Film a tratti molto brioso, buona regia, ritmo leggero egregiamente sostenuto come al solito dal contrasto figurato tra sesso libero e puritanesimo (dell’America più moderna), contrasto tradotto in scena nei suoi due termini principali in forma di conflitto verbale dai risvolti spettacolari che rimanda per certi aspetti a tratti di nevrosi ossessiva dello stesso autore, ma quest’ultimi sono precorritori di nuove idee per il cinema da commedia, che Woody Allen ha saputo sapientemente introdurre nei suoi film rinnovando genialmente il genere.
Biagio Giordano

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Whatever Works – Basta che funzioni, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-09-05T10:04:09+02:00da biagiord
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