Munich, commento di Biagio Giordano

Munich, di Steven Spielberg, con Eric Bana, Daniel Craig, produzione Usa, anno 2005, genere drammatico, durata 132 minuti.
A seguito dell’attacco di terroristi palestinesi alle Olimpiadi del ’72 a Monaco con l’uccisione di diversi atleti israeliani, Golda Meir, primo ministro israeliano, dichiara di voler mettere in moto una vendetta senza precedenti, sia per mezzi sia per determinazione. Cinque uomini israeliti accuratamente scelti sono incaricati, in segreto, dal governo di rintracciare ed eliminare gli individuati responsabili della strage di Monaco: undici persone che vivono all’estero svolgendo attività insospettabili spesso anche di carattere politico e culturale.
Ma via via che le esecuzioni avvengono, i giustizieri scoprono di essere entrati in un gioco più grande di loro, del tutto straniante, fatto di verità complicate e sconcertanti logiche. I fini della missione non sembrano essere più quelli previsti e concordati, i cinque uomini incaricati della vendetta vivono nel terrore, e a un certo punto sorge in loro il dubbio che la lista dei nomi da eliminare, fornita dai servizi segreti israeliani, non aveva del tutto a che fare con la strage degli atleti israeliani a Monaco compiuta dai palestinesi.
La missione diventa oscura e per i cinque uomini giustizieri si trasforma in un incubo.
Capolavoro di Spielberg che esce dall’intrattenimento proponendo un film verità in grado di riflettere, del reale degli anni ’70, gli aspetti più oscuri, soprattutto per quanto riguarda le politiche internazionali dei paesi democratici avanzati, politiche in veloce cambiamento che non davano il tempo ai killer protagonisti di azioni segrete di intendere di volta in volta dove stavano effettivamente i nemici, i traditori, gli alleati, e cosa effettivamente rappresentavano i nomi nuovi che comparivano all’improvviso all’orizzonte per completare le missioni di morte.
Biagio Giordano

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Munich, commento di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-09-26T15:40:24+02:00da biagiord
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