L’uomo della pioggia, recensione di Biagio Giordano

L’uomo della pioggia, di Francis Ford Coppola, con Matt Damon, Claire Danes, Jon Voight, Danny De Vito, Mickey Rourke, Danny Glover, Teresa Wright, paese Usa, anno1997, genere Drammatico, durata 135 minuti
Memphis (Tennessee), un giovane avvocato alle prime armi (Matt Damon), abbandona uno studio di illustri professionisti, (lo fa per contrasti etici) e si mette in società con un “paralegale” (De Vito), un uomo per bene che vuol far soldi mantenendosi nella legalità.
Entrambi ingaggiano una battaglia (con poche speranze di vittoria) contro una compagnia di Assicurazioni molto potente, specializzatasi nel campo della protezione sanitaria. La compagnia fa ottimi affari, quasi tutti illegali (grazie all’aver fatto contratti con numerosi poveri ignoranti della città), respingendo automaticamente tutte le domande degli assicurati richiedenti il denaro per coprire le spese mediche di cui hanno bisogno.
La Compagnia conta sul fatto che molti dei cittadini (che la compagnia dovrebbe assistere) non reagiscono all’ingiustizia, in quanto non possono permettersi un avvocato per contestare le lettere che annunciano il respingimento dei rimborsi.
Il giovane avvocato prenderà a cuore il caso di un leucemico grave, in procinto di morire, che avrebbe potuto sopravvivere se curato con un trapianto di midollo osseo, molto costoso ma a carico della Compagnia. Quest’ultima per tutta risposta, dopo aver ricevuto varie lettere della madre del leucemico richiedenti la copertura delle spese necessarie per la guarigione del figlio, risponderà alla madre dandole della “stupida”, cioè incapace di comprendere le lettere della compagnia…
Una testimonianza chiave portata in Tribunale da una dipendente licenziata dalla Compagnia darà la vittoria alla famiglia del leucemico. La Compagnia dovrà risarcire di 50 milioni di dollari la famiglia.
La felicità delle vittime durerà poco perché la Compagnia il giorno dopo annuncerà il suo fallimento, e nulla verrà dato alla famiglia di quanto disposto dalla sentenza. Inutile dire che quel fallimento probabilmente era fraudolento.
Dopo che il film per buona parte ha funzionato da intrattenimento e distrazione, nel finale si riscatta, mostrando con grande realismo l’altro volto degli Stati Uniti, quello dei poveri onesti tagliati fuori dalla giustizia in quanto non possono vincere battaglie legali fino in fondo perché i poteri economici sanno come aggirare le sentenze dei Tribunali a loro sfavorevoli.
Capolavoro di Coppola che unisce intrattenimento, questione etica e realismo come solo lui sa fare..

L’uomo della pioggia, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2020-05-03T17:08:10+02:00da biagiord
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