Picasso, una vita, recensione di Biagio Giordano

 

 Picasso, una vita (Picasso l’inventore di una vita), (nato a Malaga, 25 ottobre 1881 – deceduto a Mougins, 8 aprile 1973), film diretto da  Hugues Nancy, documentario biografico, anno 2014, durata 115 minuti, Arte France

 Film-Documentario sulla vita e le opere del famoso artista spagnolo: pittore, ceramista, fotografo. Il film si sofferma  sul significato stilistico e contenutistico  della suo lavoro artistico, nonché sugli episodi più importanti della vita, spesso caratterizzati, a causa del suo spirito libero,  da complesse e numerose vicende sentimentali e famigliari.

Dal filmato si comprende come Pablo Picasso sia stato un artista molto importante nella storia dell’arte, in quanto dotato di un pensiero profondamente innovativo, indifferente da una certa data in su alle più diffuse convenzioni artistiche e metodi valoriali dell’epoca.

Picasso,   nel suo percorso d’arte, passa stilisticamente dal pieno rispetto delle convenzioni più classiche (a quattordici anni dipinge figure umane  meglio di Raffaello) a uno stile  del tutto nuovo, caratterizzato non più solo dal vedere ma anche da un sentire, originale, unico, altamente comunicativo non per bellezza ma per intensità drammatica.  Finendo per approdare, attraverso l’ausilio della fotografia, all’invenzione del  Cubismo.

 Picasso con l’arte cubista trova il modo di rappresentare le cose in una sorprendente sequenza filmica che è frutto di riprese dell’oggetto da innumerevoli punti di vista, con angoli sempre diversi, avvalendosi per comunicare, anche di un potente gioco  di metafore e metonimie (ad esempio in Guernica le lacrime al posto degli occhi nelle vittime).

 Le opere di Picasso,  per sua stessa ammissione in una delle sue rare interviste, hanno sempre un senso storico preciso, diretto, culturale, che testimonia il suo modo di percepire eventi di rilievo presenti nella realtà del suo tempo. Picasso in ciò che rappresenta, è dotato come molti artisti di grande sincerità introspettiva.

 Il film inizia con la sua morte, avvenuta l’8 aprile del 1973 in una delle sue numerose ville, e con un intervista di rapina ai parenti più stretti dell’artista ivi presenti. Il film si  sofferma a lungo sulla curiosa e complessa storia dell’eredità, perché ciò fa intendere qualcosa anche della sua complessa vita familiare e sentimentale.

 Nelle sue 11 residenze vengono trovate numerose opere inedite. Esse saranno catalogate, (su responsabilità di un esperto d’asta), per avviare la procedura dell’eredità. Il patrimonio artistico ammonterà a  50 mila opere d’arte, tra disegni, dipinti, sculture e ceramiche.

Vista l’importanza culturale assunta da Pablo Picasso nel mondo civile, la spartizione delle sue opere avverrà sotto l’attenta vigilanza dello Stato, che garantirà, avvalendosi di varie ordinanze, anche una ottimale diffusione e conoscenza internazionale delle opere e del pensiero dell’artista spagnolo.

Biagio Giordano

Picasso, una vita, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2020-07-02T16:17:32+02:00da biagiord
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