Carol, recensione di Biagio Giordano

Carol  GB-USA 2015 Genere: Sent. Durata: 118′ Regia: Todd Haynes Attori: Cate Blanchett, Rooney Mara, Kyle Chandler, Jake Lacy, Sarah Paulson, Carrie Brownstein

  New York 1952: sono in atto persecuzioni nei confronti dei cittadini comunisti, dirette dal Governo stesso.

Carol – borghese, colta, benestante, raffinata e seducente signora di mezza età –  ha un casuale incontro con una persona, in un magazzino di giocattoli, che le cambierà la vita. Conosce, rimanendone  colpita per la bellezza,  una giovane commessa aspirante fotografa.

Sarà facile per lei iniziare una relazione con la ragazza, che non ama l’ambiente del proprio posto di lavoro e che vede quindi in Carol, con le sue estese influenze sociali,   anche la possibilità di migliorare la propria condizione di vita.

Carol ha grosse difficoltà di rapporti col proprio marito che le impedisce di avere una vita più personalizzata rispetto alle troppo rigide convenzioni, di tipo moralistico  dell’epoca. I due hanno una figlia di 4 anni che amano appassionatamente.

Un giorno Carol fugge con la sua amante, in auto, verso il West, e maldestramente in un Motel le due accettano le confidenze di uno sconosciuto che si rivelerà essere un agente del servizio “controllo fedeltà coniugi” pagato dal marito.

Venuta a nudo la relazione, grande sarà lo scandalo che essa susciterà nell’entourage della famiglia,  a seguito di ciò il matrimonio di Carol andrà incontro a seri pericoli. Tutto precipita inesorabilmente in una direzione a lungo temuta e vanamente scongiurata dai prolungati silenzi. Il pericolo di andare verso un contenzioso in tribunale con al centro l’affidamento della bambina è grande.

In Carol sembra prevalere, provvisoriamente, il senso di responsabilità, decide quindi di  rompere, con forte sconforto,  la sua relazione con la ragazza. Ma ciò per entrambe non sarà per niente facile, e il tempo chiarirà senza ombra di dubbio, che il loro era un amore straordinariamente forte, tanto potente e irrefrenabile da non poter essere interrotto per troppo tempo. Ritorneranno perciò sulle decisioni prese a suo tempo, cancellandole e ricominciando a stare di nuovo insieme, questa volta senza più indugi, pronte a tutto per difendere il loro amore dai pregiudizi e moralismi dell’epoca.

Film artisticamente riuscito perché trasmette emozioni narrative senza fratture dovute alla contraddittorietà della sceneggiatura, il filo conduttore della passione in gioco è robusto e non si spezza mai, grazie anche a una recitazione di buon valore empatico che annulla nello spettatore il senso di finzione tipico dei film non recitati al meglio  e grazie  a una sceneggiatura che non disperde i dialoghi in direzioni più complicate ma li salda abilmente in una combinazione tra parola e cosa (che rappresenta), molto convincente.

Fotografia dei primi piani eccellente per idee e tecnica esecutiva.

Biagio Giordano

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Carol, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2020-09-26T10:59:33+02:00da biagiord
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