Cold Blood, recensione di Biagio Giordano

Cold Blood – Senza pace Cold Blood Legacy: La mémoire du sangFr.-Belg.-Ucr. 2019 Genere: Thrill. Durata: 91′ Regia: Frédéric Petitjan, attori: Jean Reno, Sarah Lind, Joe Anderson, David Gyasi, Ihor Ciszkewycz

 

 Una donna misteriosa di nome Melody (S. Lind) compra una moto slitta dicendo al venditore che vuol attraversare le montagne rocciose; durante il tragitto, su alcune alture nevose, Melody è vittima di un incidente che la vede precipitare su alcuni alberi.

Sperduta tra le solitarie montagne innevate del Canada, la donna viene casualmente soccorsa e curata da un uomo alto e robusto proprietario di una baita da lui costruita (J. Reno), è un sicario che sfugge alla giustizia, cercando pace nella solitudine estrema intorno a quella baita, un mondo che gli consente di dialogare con la natura e gli animali attraverso un linguaggio nuovo suggerito dalle cose minute che si presentano in quell’ambiente.

L’incontro tra la donna e il sicario si rivelerà in un secondo tempo per niente casuale.

Nella solitudine il criminale sembra non cercare solo la pace ma una sorta di umanità e amore verso il prossimo, qualcosa che è possibile solo nascondendosi agli occhi della giustizia e del mondo che lo conoscono come un assassino…

Film di grande portata etica, coraggioso, banalizzato dalla critica cinematograficamente più spietata che non ha inteso il profondo di un’anima che la pellicola racchiude: cioè il messaggio luminoso presente tra le righe, in grado di rilanciare l’umano più problematico e orrendo nella direzione di una sua possibilità di riscatto, fuori dal carcere, al di là di quelle sbarre che non riescono quasi mai ad educare il detenuto verso un rientro corretto e duraturo nel sociale… Grande film drammatico, Jean Reno conferma le sue doti recitative dando tono e credibilità al personaggio e lo fa come pochi sanno fare, senza mai scomporsi…

Biagio Giordano

Cold bood

 

Cold Blood, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2020-11-29T15:44:15+01:00da biagiord
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