Easy rider (Libertà e paura), recensione di Biagio Giordano

Easy Rider (Libertà e paura) è un film del 1969 diretto e interpretato da Dennis Hopper, con Peter Fonda (Wyatt “Capitan America”) e Jack Nicholson (George Hanson);

 Dopo lo smercio di una consistente quantità di cocaina, i due giovani hippie Wyatt e Bill divenuti ricchi, acquistano due bellissime motociclette e si dirigono, insieme ad un atipico avvocato, filosofo (Jack Nicholson), verso New Orleans per partecipare alla festa del martedì grasso…

Girato in super 8 ma con un ottimo direttore di fotografia e tre grandi attori che praticamente si fondono con i personaggi incarnandoli alla perfezione, il film è stato masterizzato e curato in ogni particolare con tecniche in digitale, cosa che gli consente ancora lunga vita e splendide gigantografie del panorama statunitense…

Il film è uno dei tanti specchi sociali mediatici che riflettevano l’anima della contro cultura del fine ’69, costituita da pulsioni innovative importanti, anche sul costume, e che vivacizzava potentemente con grande sorpresa dei sociologi la cultura istituzionale e accademica dell’America di quegli anni.

Le istituzioni governative però e ampie frange del mondo del lavoro, dalle fabbriche ai campi, hanno sempre guardato con diffidenza quel mondo, le cui libertà degli hippie e di varie comunità alternative all’economia vigente, suscitavano paure e spesso disprezzi di ogni genere…come il finale tragico del film testimonia.

In realtà i complessi movimenti alternativi al sistema di allora, cercavano di assumersi nuove responsabilità sociali in alternativa a quelle che vigevano che erano segnate dall’autoritarismo e da una competizione economica cinica e mortale, essi credevano nella possibilità di unire la responsabilità con il piacere dando alle libertà sognate un nuovo statuto etico che non ignorava il sociale ma anzi lo esaltava…

Splendide le musiche, vestono la libertà che è protagonista del film insieme alla motocicletta, di ricche combinazioni di colori, nuovi, che fanno ben sperare…

Biagio Giordano

Easy-Rider

Nuovo commento del 13 dicembre 2020

 

Easy rider (Libertà e paura), recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2020-12-24T10:17:16+01:00da biagiord
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