Zabriskie point, recensione di Biagio Giordano

Zabriskie Point

It.-USA 1970

GENERE: Dramm. DURATA: 112′ VISIONE

REGIA: Michelangelo Antonioni

ATTORI: Mark Frechette, Daria Halprin, Rod Taylor, Paul Fix, G.D. Spradlin, Harrison Ford

 Il film. L’amore rivoluzionario, al di sopra dei ruoli dominanti maschilisti, inteso come una sorta di “Cantico dei cantici” tra una ragazza borghese e uno studente contestatore di Los Angeles, di ideologia marcusiana, quest’ultimo ruba un aereo per vincere la pesante gravità della vita che incontra. Finale tragico ma con una morte simbolica che lascerà in futuro segni riformistici nel sistema…

Un film che ha poche cose da dire ma essenziali, comprensibili sopratutto conoscendo il contesto storico in cui l’opera di Antonioni viene progettata: la protesta giovanile degli anni ’60-’70 nel mondo occidentale, contro gli effetti di disumanizzazione del capitalismo dominante, quello privo di regole, che è al di sopra di tutto, anche dell’etica e delle leggi.

Fotografia culto, di alto valore estetico, quasi fine a se stessa, capace di ipnotizzare lo spettatore sul valore dell’arte in sé al cinema, al di là di ogni finalità già conosciuta anche quella presente nel racconto del film… Un Antonioni eccezionale, in grado di trasmettere emozioni sempre nuove con l’artigianalità e non con l’industria…

Film onirico, potentemente visivo, baciato dall’assurdo, non letterario, privo di parola, aspetti non compresi dalla critica, quella burocratica amante della chiarezza comunicativa immediata, che non ha esitato a stroncarlo…senza però nel tempo riuscirci.

Una buona colonna rock con Pink Floyd, Grateful Dead e Rolling Stones.

Biagio Giordano

 

(nuovo commento di marzo 2021)

2-9-zabriskie-point

 

Zabriskie point, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2021-03-12T16:14:09+01:00da biagiord
Reposta per primo quest’articolo