Io sono leggenda, recensione di Biagio Giordano

Io sono leggenda, di Francis Lawrence, con Will Smith, Alice Braga, Usa 2008, Fantascienza, 101 minuti

 Medico giovane (un eccezionale Will Smith), superstite sano di una pandemia (che ha distrutto il pianeta), di nome Robert Neville, non si arrende alle avversità ed esplora di giorno il territorio con acuta intelligenza.

Francis cerca una cura contro il virus, lo fa catturando alcuni corpi mutanti ancora in vita che studia poi nel laboratorio opportunamente attrezzato. Il suo fedele cane gli consente con il suo affetto disinteressato di non impazzire.

L’uomo deve però vedersela con degli infetti mutanti assai pericolosi che vivono nel buio, molto aggressivi, stupidi ma guidati da un istinto che non si placa finché non raggiunge la meta. Esseri orribili a vedersi che per sopravvivere devono nutrirsi del sangue umano rimasto sano.

Un film con personaggi interrazziali che non deludono ma anzi contribuiscono, portando una diversità di sembianza (l’altrove?), alla piena riuscita del film.

Un successo di pubblico da grandi record, straordinario, spiegabile con il felice connubio tra spessore etico della sceneggiatura (che propone dialoghi stringati ma intelligenti e ricchi di senso) e la materializzazione fotografica dell’azione da essa prevista, quest’ultima avviene tramite sequenze sceniche drammatiche ad alto ritmo e velocità nello svelamento dei contenuti in gioco, che annodano sempre più le questioni a sfavore del protagonista in vista di un finale scioglitore che non può così che farsi pregare a lungo: destando una curiosità sopra le righe in grado di far precipitare piacevolmente l’io dello spettatore tutto dentro lo schermo.

Biagio Giordano

Brevi note aggiuntive:

 Paragonare un film al romanzo che l’ha ispirato è legittimo, ma occorre precisare che spesso il regista autore non vuole riprodurre pedissequamente i contenuti del libro, ma cogliere di esso il senso più profondo, che lui interpreta soggettivamente, come un vero artista…

Inoltre del libro cerca di riprodurre quegli aspetti che più si prestano a un effetto filmico-fotografico, teniamo infatti presente che lo statuto estetico letterario del libro basato sulla parola scritta è molto diverso dallo statuto estetico cinematografico che è basato sugli effetti artistici della fotografia, del raccontare per immagini, cioè dell’immagine in movimento capace di creare impressioni di realtà che sono, occorre dirlo, tra le più credibili, tra le più alte nel campo dell’arte visiva……

 

Io sono leggenda, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2021-05-30T10:50:17+02:00da biagiord
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