The blind King, recensione di Biagio Giordano

The blind king (Il re cieco), 2016, regia di Raffale Picchio, con Aaron Stielstra nel ruolo di Craig

Désirée Giorgetti nel ruolo di Susan

Eleonora Marianelli nel ruolo di Jennifer

Sofia Pauly nel ruolo di Helen

David White nel ruolo di The Blind King

Genere Horror, produzione Canada-Italia, durata 90 minuti, a colori

Attenzione questo commento contiene spoiler

 Craig, orgoglioso proletario dai lavori saltuari, si è appena trasferito in una nuova casa insieme a sua figlia Jennifer, per cercare di riprendere il controllo della sua vita dopo l’improvviso suicidio della  moglie.

Sua figlia, a causa del suicidio della madre è diventata afasica, e in assenza di terapia la regressione psichica conseguente è tale da far nascere in lei via via potenti presenze di fantasmi, indissolubilmente legati con l’inconscio e prossimi a divenire allucinazioni.

Una inquietante figura nera, una sola, sembra volerla perseguitare costantemente, esercitando su di lei un forte potere attrattivo. E’ un essere cieco, bendato, con postura e modi da enigmatico Re. La bimba lo rappresenta più volte con un disegno mostrandolo al padre.

Il cambio di casa appena avvenuto non  sembra dunque giovare a Craig, infatti anziché favorire la dimenticanza del tragico gesto della moglie gli porta nuovi guai.

Craig  inizia a fare strani sogni, in essi è presente la sinistra figura descritta che terrorizza e tormenta sua figlia,  una sorta di fantasma che fa di tutto per spaventarlo, convincendolo alla fine che egli ha il potere di prendersi sua figlia e portarla nel suo misterioso regno perchè ritiene Craig un inetto, un fallito e vigliacco…

La psicotizzazione dei due personaggi, padre e figlia, si fa sempre più grave, l’onirismo sembra lasciare il testimone alle allucinazioni, quest’ultime arrivano al punto di confondere lo spettatore su ciò che è sogno e ciò che è realtà, ma il simbolismo e il significato più profondo di ciò che accade in ogni scena rimane chiaro, intellegibile nelle sue spietate logiche decifrabili con la cultura psicanalitica…

Film horror intelligente, che vuol dare allo spettatore  emozioni ben collaudate, ad effetto, tipiche del genere, nonchè la comprensione del contesto causale di realtà in cui possono nascere i principali, drammatici, eventi psichici del film…

Più che promettente la regia dell’italiano Raffaele Picchio.

Fotografia del linguaggio horror promossa a pieni voti…

Biagio Giordano

The blind king locandina

 

The blind King, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2021-12-05T11:06:56+01:00da biagiord
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