La decima vittima, recensione di Biagio Giordano

La decima vittima è un film del 1965 diretto da Elio Petri, ispirato liberamente al racconto di fantascienza La settima vittima (The Seventh Victim) di Robert Sheckley.

Interpretato da Marcello Mastroianni, Ursula Andress ed Elsa Martinelli. Sceneggiatura di Ennio Flaiano e Tonino Guerra.

Paese di produzione Italia, Francia

Anno 1965

Durata 90 min

Rapporto 1,85:1

Genere fantascienza

Regia Elio Petri

Attenzione questo commento contiene spoiler

 Tra la psicanalisi e il dramma, la politica-spettacolo e la satira (contro la televisione), il surrealismo e la psichiatria, la pellicola è ricca di invenzioni scenografiche potenziate da una fotografia molto ricercata e innovativa. Il film fa parte del cinema italiano di fantascienza di quel periodo (anni ’60) da cui successivamente diversi grandi registi stranieri hanno attinto idee narrative, visive e di senso.

Apparentemente pretenzioso in realtà fa un nuovo innesto di spessore nella tradizione della commedia all’italiana svincolandosi da ogni tabù popolaresco di forma seriosa e aprendo alle nuove generazioni orizzonti di intelligente sarcasmo e vivaci immaginari soft legati al parricidio e al matricidio in relazione con i personaggi reali al potere.

Il film pur rimanendo per stile e idee un’opera unica nella sua epoca, è presente, per certi stilemi presi qua e là, in tanti film degli anni settanta, italiani e stranieri fantascientifici o meno.

Biagio Giordano

locandina La decima vittima

 

La decima vittima, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2021-12-21T15:14:08+01:00da biagiord
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