Colonia, recensione di Biagio Giordano

Colonia

Santiago del Cile, 1973, colpo di Stato del generale Pinochet contro un governo democraticamente eletto, guidato da Salvador Allende. Due cittadini tedeschi: un fotoreporter e una Hostess di una linea aerea, si trovano in mezzo al caos, per le strade della città setacciate dall’esercito cileno.

Verranno arrestati anche loro, come simpatizzanti di Allende. Il fotoreporter sarà torturato per farsi dare i nomi di altri eventuali complici. Entrambi finiranno in un centro di rieducazione religiosa denominato Colonia, dove la loro vita sembrerà proprio finire…

Un fatto vero, che vedrà coinvolta anche l’ambasciata tedesca, terrorizzata da Pinochet e quindi incapace di salvaguardare i diritti dei suoi due cittadini…

Un film di denuncia politica, quando il capitalismo non ancora globalizzato era pronto a tutto pur di salvaguardare le proprie zone di influenza, in particolare gli Stati minacciati dal socialismo espresso dalla democrazia. Un socialismo che era per lo più radicale, deciso ad esempio a nazionalizzare le risorse naturali del proprio Paese, mettendosi quindi frontalmente in conflitto con le multinazionali…

Film di grande impatto emozionale.

Biagio Giordano

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

                                                                               locandina tratta da amazon.it che vende il film

 

Colonia, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2024-04-26T11:00:52+02:00da biagiord
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento