Il ponte sul fiume Kwai, recensione di Biagio Giordano

Il ponte sul fiume Kwai

The Bridge on the River Kwai

GB 1957

GENERE: Guerra DURATA: 161′

REGIA: David Lean

ATTORI: William Holden, Alec Guinness, Jack Hawkins, Sessue Hayakawa, Geoffrey Horne, James Donald

 In Birmania, durante la 2ª Guerra Mondiale, in un campo di prigionia circondato dalla giungla, un centinaio di soldati inglesi guidati da un ufficiale di cui hanno molta stima (un eccezionale Alec Guiness) sono impiegati dai giapponesi nella costruzione di un ponte d’importanza strategica. Il capo giapponese vuol far lavorare anche gli ufficiali, al che il comandante inglese si oppone: le convenzioni di Ginevra impediscono l’uso per lavori manuali degli ufficiali prigionieri.

Il comandante inglese subirà delle punizioni molto severe, ma non cederà, lo salverà l’incapacità dei giapponesi nel costruire il ponte nei tempi previsti, il cui ritardo avrebbe comportato la fucilazione del capo giapponese.

Sarà il primo ufficiale inglese a organizzare progetto e lavori del ponte avvalendosi delle ottime competenze tecniche del suo staff.

Una squadra di guastatori inglesi si prepara però a distruggerlo.

Il film è tratto da un romanzo (1952) del francese Pierre Boulle, ed è stato prodotto da Sam Spiegel/Columbia. Il romanzo è stato interpretato cinematograficamente in modo mirabile. Il film ottenne 7 Oscar: film, regia, sceneggiatura, A. Guinness, fotografia (Jack Hildyard, Scope), musica (Malcolm Arnold), montaggio (Peter Taylor).

Film dal senso folle, paradossale, riesce ad essere nei suoi 160 minuti praticamente tutto: intrattenimento con suspense, spettacolo, tragedia e commedia ironica, pedagogia di guerra e messaggio sulla ineluttabilità della stessa a seconda degli eventi storici ed economici negativi, quando quest’ultimi sorgono improvvisi.

Omaggio del film nel mondo al rispetto delle regole di guerra.

Fotografia memorabile per gli spazi in cui corre, che danno con le riprese ariosità retinica e profondità di campo in sala tra il pubblico sfondando con stupore di tutti lo schermo…

È l’ultimo film di Lean come regista-autore, il 1° degli importanti film britannici finanziati da Hollywood. Indimenticabile Guinness, ma anche il motivo fischiettato di “The Colonel Bogey March”.

Biagio Giordano

Nuovo commento 23 novembre 2020

Il ponte sul fiume Kwai

 

Il ponte sul fiume Kwai, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2021-02-10T15:53:28+01:00da biagiord
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