Mezzogiorno di fuoco, rivisto, recensione di Biagio Giordano

Mezzogiorno di fuoco, di Fred Zinneman, 1952, Usa, con Gary Cooper, Grace Kelly, Western

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento con spoiler

 Un classico da tenere nel cassetto, formalmente perfetto, diretto da un tecnico, un regista che ama inserire il thriller (in bianco e nero) nel western, con tutti i suoi codici più avvincenti.

Diversi anche i temi filosofici in gioco, lo scontro tra viltà e paura, il coraggio che nasce dall’indignazione e che fa dimenticare la morte portando il protagonista ad uno scontro impari con l’avversario, l’intelligenza della donna che conosce i limiti dell’uomo e diventa la sua lunga mano tesa a salvargli la vita, la debolezza dei cittadini del paese che rinunciano a difendere la legge sentendosene estranei, l’assenza di uno Stato nella difesa degli sceriffi perché ancora troppo impregnato di retorica e povero di risorse vere.

Un film giustamente premiato da critica e pubblico, mai datato perché filosofico, cioè impegnato a svolgere temi di eccellenza, impensabile oggi (sul piano di un progetto di investimento di mercato), perché la filosofia non è più di moda…

Biagio Giordano

                                                                          locandina mezzogiorno di fuoco

 

Mezzogiorno di fuoco, rivisto, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2023-02-24T10:34:49+01:00da biagiord
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