Eyes wide shut, recensione di Biagio Giordano

Eyes wide shut, regia di Stanley Kubrick, anno 1999, genere psicanalitico

Locandina tratta da Amazon che vende il film

  Un film che tocca gli aspetti più bui dell’animo umano, (in questo caso attraverso un erotismo che sembra non farsi scrupoli nel voler giocare in modi estremi sfiorando il crimine pur di raggiungere lo scopo) senza mai sanzionare il fatto peccaminoso come realmente accaduto.

Si mostrano solo i desideri, i sogni, le rappresentate  orge falliche con finali ambigui, i luoghi dove potrebbero avvenire rituali erotici segnati dalla follia con una musica cavernosa – mistica impressionante.

Un lungo gioco di ellissi che rinunciando a raccontare per filo e per segno tutto quello che accade come logica reale, impedisce una mono interpretazione del racconto, cosa che accentua gli effetti immaginifici del film (che non vengono infatti anticipatamente chiusi dal fatto di fornire logiche tipo ben chiare).

Come sempre, con Kubrick sta allo spettatore intendere i suoi film, e a proprio modo, seguendo quello che accade nella mente. Film capolavoro che esplora del futuro ciò che non cambierà mai.

Biagio Giordano

Eyes wide shut

 

Eyes wide shut, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2023-04-23T10:56:40+02:00da biagiord
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