I sequestrati di Altona, recensione di Biagio Giordano

I sequestrati di Altona è un film del 1962 diretto da Vittorio De Sica.

Paese di produzione Italia, Francia

Anno 1962

Durata 114 min

Dati tecnici B/N

Genere drammatico

Regia Vittorio De Sica

Soggetto Jean-Paul Sartre

Interpreti e personaggi:

Sophia Loren

Maximilian Schell

Robert Wagner

Fredric March

Françoise Prévost

Carlo Antonini

Mirella Ricciardi

Tratto dal dramma di Jean-Paul Sartre Les Séquestrés d’Altona, rappresentato in teatro nel 1959.

Altona, Germania, fine anni ’50. L’industriale navale Albrecht von Gerlach, padrone di un impero, ha pochi mesi di vita. Un periodo di tempo che seppur breve gli evita una depressione catatonica, in quanto ritiene sia un tempo sufficiente a fargli sistemare ciò che riguarda eredità e questioni legate ad affari aperti e da concludere.

Albrecht avvisa del suo stato di salute il figlio avvocato, Werner, cui intende proporgli la sua successione.

Werner è titubante ad accettare, perché sa che gli affari di suo padre sono stati agevolati dalla sua relazione amichevole col nazismo.

Franz (un credibile Maximilian Schell), fratello e figlio primogenito di Albrecht, ufficiale omicida durante il periodo nazista, vive da 15 anni in una cantina per fuggire alla giustizia, ed è delirante, é convinto che la guerra non sia cessata. Questa ossessione è segnata da un senso di colpa inconscio che a tratti mostra deformazioni immaginarie in forma di rebus, rappresentate sui muri della cantina. Rebus la cui soluzione, se da qualcuno trovata, indicherebbe come prova la colpevolezza atroce dell’ufficiale tedesco

La moglie di Werner, Johanna, (una straordinaria Sophia Loren) attrice impegnata in un’opera di Brecht contro il nazismo, decide segretamente di scoprire la verità su Franz, e fa di tutto per non essere da lui respinta…

Film bellissimo sulla colpa che la guerra rilascia in chi l’ha vissuta in prima persona come ufficiale, ed è stato quindi costretto a prendere decisioni anche brutali.

I sintomi psichici della colpa, il lavoro onirico dell’inconscio, fan si che la fuga dalla realtà dell’ufficiale colpevole renda possibile farlo vivere nella fantasia folle con la complicità e il sostegno della libido ritirata dagli oggetti reali e appuntatasi sull’Io, che diventa quindi patologicamente euforico..

Uno dei capolavori di De Sica, che crea atmosfere nordiche e personaggi del nord tedesco con una incredibile, geniale facilità, dimostrando quanto è stato grande e versatile…

Sophia Loren insuperabile nell’immedesimarsi senza eccedere nel personaggio di oltre alpi richiesto dalla sceneggiatura.

Biagio Giordano

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

                                                                           ç

 

I sequestrati di Altona, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2023-05-01T14:24:10+02:00da biagiord
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