L’uomo sul treno, recensione di Biagio Giordano

L’uomo sul treno (The Commuter) è un film thriller Usa del 2018 diretto da Jaume Collet-Serra

Commento con spoiler

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Il film è interpretato da Liam Neeson, Vera Farmiga, Patrick Wilson, Sam Neill, Elizabeth McGovern e Jonathan Banks.

 Michael MacCauley un uomo di non più giovane età ma con una corporatura ancora atletica, è passeggero abitudinario tra Tarrytown e Manhattan. Prende il treno ogni mattina per andare a lavorare in un ufficio del ramo assicurazioni. In precedenza Michael aveva lavorato nella polizia di New York.

Un giorno viene convocato in ufficio da un addetto alla amministrazione che gli dice che a causa di una crisi della compagnia diversi addetti alle assicurazioni devono essere licenziati, compreso lui; ciò nonostante la sua attività lavorativa, svolta per anni in quella compagnia, risulti alla direzione positiva.

Quel giorno sul treno che lo riporta a casa, gli si avvicina una donna elegante e dall’aria intrigante, Joanna.

Joanna stranamente gli propone una sorta di gioco, ma dagli aspetti troppo enigmatici, pericolosi. Forse la donna è a conoscenza del suo passato nella Polizia.

Michael deve individuare un certo passeggero, che ha un nome in codice, Prynne, un personaggio importante che porta avanti, attraverso contatti esterni, azioni per la realizzazione di un piano esecutivo misterioso.

La presenza di Prynne fa correre un grave pericolo a tutti gli altri viaggiatori; Michael deve individuarlo e mettere nel suo bagaglio un localizzatore GPS.

Non sarà facile per Michael, la sua impresa si presenterà come una drammatica lotta contro il tempo, sul filo del rasoio, perché dovrà concludersi prima che l’uomo misterioso Prynne scenda dal treno, ossia prima della stazione di Cold Spring.

Se Michael non seguirà le istruzioni che gli verranno impartite per telefono, vedrà pesantemente coinvolta la sua intera famiglia, con conseguenze che potranno essere per lui spaventose.

Se invece tutto filerà liscio Michael verrà ricompensato con una grossa cifra di dollari…

Thriller d’azione realizzato con grandi risorse, che va sul sicuro grazie all’idea del treno (nella storia del cinema sempre vincente) la cui velocita ben si integra con la velocità delle azioni dei personaggi, ottenendo un risultato narrativo in termini di ritmo e suspense davvero notevole…

Liam Neeson ancora molto espressivo nei primi piani, anche se con sguardi ormai non più da giovane eroe invincibile che non perdona, ma da persona matura, umanamente angosciata, in procinto di compiere un’impresa disperata…

Regia di alta professionalità e mestiere sul genere; linguaggio fotografico di altissima comunicazione, ed è grazie ad essa che i dialoghi verbali del film risultano meno pesanti, sciolti, essenziali, dando maggior spazio al visivo…

Biagio Giordano

Locandina tratta da amazon.it

L’uomo sul treno, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2023-05-30T11:05:45+02:00da biagiord
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