Lettere da Iwo Jima, recensione di Biagio Giordano

Lettere da Iwo Jima, di Clint Eastwood, 2006 Usa, guerra, 2 ore e 21 minuti

 

Durante la seconda guerra mondiale, gli americani prendono di mira l’isola giapponese di Iwo Jima, perché considerata strategica (essendo essa dotata anche di un areoporto) per colpire successivamente obiettivi militari importanti situati nel Giappone.

Il rapporto di forze è notevolmente a favore degli americani. I giapponesi chiedono rinforzi al comando generale, ma gli vengono negati perché l’esercito non ha uomini disponibili. Il destino dell’isola è segnato.

L’ordine è di resistere fino all’ultimo uomo anche rinunciando, una volta sconfitti, alla propria vita; ma il comando giapponese dell’isola si interroga sull’assurdità di quella drastica decisione appena presa dai superiori…

Film profondo, sopratutto nel suo saper scavare nei meandri delle psicologie di guerra, dove ogni soldato riesce a rimuovere il trauma da combattimento immedesimandosi nel proprio sadismo, inteso quest’ultimo come strumento pulsionale di morte sdoganato dai generali..

Grande esempio di cinema letterario riuscito, scritto con un linguaggio delle immagini in movimento che spazza via nell’immaginario dello spettatore ogni confine tra realtà e finzione…

Film memorabile. Grande Clint Eastwood e il cast che si é scelto, nonché gli scrittori romanzieri che hanno collaborato alla sua sceneggiatura…

Biagio Giordano

locandina tratta da amazon.it che vende il film

 

 

Lettere da Iwo Jima, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2023-06-23T15:45:42+02:00da biagiord
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