La grande nebbia, recensione di Biagio Giordano

La grande nebbia (The Bigamist) è un film del 1953 diretto e interpretato da Ida Lupino, paese di produzione Stati Uniti d’America, anno1953, durata 80 min., dati tecnici B/N, genere drammatico

 Stati Uniti anni ’50, Henry e Eva Graham si amano, e non potendo avere figli decidono di adottare un bambino.

Ma non sarà facile. Il si all’adozione richiede, da parte delle istituzioni preposte, un percorso di indagini severe in grado di soddisfare l’etica dominante nella società e le leggi ad essa corrispondenti…

Una sorpresa metterà tutto in discussione.

Si scoprirà che anni prima Henry si era sposato con un’altra donna, Phillys, dalla quale aveva avuto un figlio…

Film sulla forza dell’innamoramento extra coniugale, capace di procurare forti disagi e profonde ferite quando le persone che si amano (in modo diversi) diventano per il marito due, la moglie e l’amante, e si arriverà inevitabilmente, a un certo punto, alle confessioni devastanti…

Quando ciò accade, afferma il film, non esistono soluzioni, bensì un forzato adattamento che è in grado di provocare sintomi psichici nuovi legati alla colpa, essi squarciano lo scenario idilliaco della vita d’amore, facendo scivolare gli amanti protagonisti verso il baratro dell’indifferenza…

Film che non invecchia mai, perché filosofico, cioè tratta il tema dell’amore come un’eccellenza misteriosa della vita…

Biagio Giordano

La grande nebbia locandina tratta da amazon.it che vende il film

 

La grande nebbia, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2023-12-29T15:20:16+01:00da biagiord
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