Ancora sul film Il senso di Smilla per la neve, commento di Biagio Giordano

Il senso di Smilla per la neve, di Billi August, con Julia Ormond, Gabriel Byrne, Germania, anno 1996, genere drammatico, durata 121 minuti.
Copenaghen. Smilla Jasperson è un’esquimese nata in Groenlandia e trasferitasi da tempo a Copenaghen, il caso le fa incontrare il piccolo Isaiah vicino di casa, dell’età di sei anni, con il quale nasce una bella amicizia. Il bambino, affetto da sordità, è figlio di una donna alcolizzata groenlandese rimasta vedova.
Quando il piccolo Isaiah viene trovato morto sull’asfalto per una caduta dalla sommità del suo palazzo, Smilla, angosciata, vuole subito conoscere la causa di quella morte. Osserva insieme alla polizia le impronte sulla neve lasciate dal bambino lungo lo spiazzo del tetto piatto, e capisce dalla loro disposizione lineare a piè di fuga verso il bordo del palazzo, che esse appartengono a un corpo posseduto dalla paura e non dal desiderio di giocare, cosa che, a differenza della polizia, la porta a escludere la morte accidentale. Smille indignata per come la polizia indaga sul caso, decide di interessarsi personalmente sui motivi di quella morte.
Scoprirà che Juliane, la madre di Isaiah, in seguito alla misteriosa morte del marito, sommozzatore, avvenuta durante un lavoro di immersione in Groenlandia, riceve una pensione da vedova troppo alta, e verrà anche a sapere che la pensione è stata elargita dai datori di lavoro del marito che fanno capo a una potente società dalle finalità non sempre chiare.
Superando l’ostilità del padre Moritz, affermato medico, e grazie all’aiuto di un giovane che vive nel suo palazzo e di cui diventa la fidanzata, Smilla tenta di ricostruire gli intrecci e gli scopi di una missione segreta avvenuta trenta anni prima in Groenlandia organizzata da quella società stessa, cosa che la costringe a imbarcarsi di nascosto su una nave laboratorio noleggiata dalla società e diretta per lavoro nei luoghi ghiacciati della Groenlandia, precisamente dove il sommozzatore, padre di Isaiah, aveva trovato la morte.
Sulla nave viaggiano oscuri scienziati prezzolati, Smilla scoprirà, entrando di nascosto nei vani a loro riservati, e visionando alcune video conferenze, che essi stanno studiando, in un tunnel ghiacciato di una zona della Groenlandia dove sono diretti, un meteorite particolare, che stranamente è sempre caldo, un masso di roccia caratterizzato da una forte e misteriosa attività molecolare, caduto tempo fa proprio in quella zona. E’ un corpo astrale che emette un’enorme energia, sorgente dal suo centro vuoto. Gli scienziati pensano di poter giungere in breve tempo a immagazzinare tale energia per immetterla poi sul mercato libero realizzando così altissimi profitti.
Per far ciò occorre portare il meteorite vicino alle zone industriali delle città. C’è però un grosso problema, il masso astrale ha riattivato per vie sconosciute la vita di vermi microscopici conservati inerti nell’acqua da millenni, gli scienziati non sanno come combatterli, si sa solo che essi quando riescono a entrare all’interno dell’organismo umano lo uccidono in breve tempo.
Sono vermi che se lasciati liberi di diffondersi sono capaci di sterminare folle di cittadini adulti. Solo i bambini resistono al verme grazie a un sistema immunitario più efficace.
Il padre del piccolo Isaiah, sommozzatore, lavorava per quel pericoloso progetto, e venne colpito dal verme durante una delle sue numerose immersioni, dopo di ché aveva manifestato difficoltà nel muoversi in acqua, tornando poi in superficie ormai svenuto. Il piccolo Isaiah vedutolo emergere privo di sensi si era lanciato in acqua per soccorrerlo, ma si era a sua volta infettato, riuscendo successivamente a rimanere in vita solo perché molto giovane.
La sua vita però rimaneva in pericolo per via umana, Isaiah era diventato uno scomodo testimone del crimine che si stava per compiere verso intere città, non poteva quindi, visti gli interessi in gioco, che iniziare una spietata caccia per sopprimerlo.
Smilla, aiutata da un uomo del governo, tenterà di far fallire quel criminoso progetto. I due cercheranno di far saltare in aria tutto il laboratorio sistemato sui ghiacci, insieme al meteorite, e di consegnare alla giustizia i diversi assassini.
Smilla, che vuol vendicare personalmente l’assassinio del bambino cui era molto affezionata troverà con l’aiuto dell’uomo di governo, l’equilibrio giusto per favorire una giustizia di Stato.
Il film è tratto liberamente dal bel romanzo del danese P. Hoeg, dallo stesso titolo, ma non ne segue tutti gli intrecci narrativi, privilegiando, come accade spesso nei film tratti dai libri, sequenze visive idonee a dare risalto allo statuto estetico del cinema, che è molto diverso da quello dei romanzi scritti .
Film originale, nei modi espressivi e nei contenuti. Con una fotografia da grande budget che esalta tra maestose e vere isole di ghiaccio la curiosità per le azioni che propone. Film etico, spettacolare, antirazzista, con un finale pedagogico che fa annegare ogni peccato umano nel mare gelido della catarsi rilasciata dalla tragedia quando procura pietà e terrore.
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Ancora sul film Il senso di Smilla per la neve, commento di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-05-02T08:48:13+02:00da biagiord
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