Caos calmo
Produzione Italia, Grecia, Gran Bretagna
Anno 2008
GENERE: Dramm, DURATA: 112’
REGIA: Antonello GrimaldiATTORI: Nanni Moretti, Alessandro Gassman, Blu Yoshimi, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Kasia Smutniak, Hippolyte Girardot, Silvio Orlando, Denis Podalydès, Roman Polanski
Caos calmo è considerato dalla critica cinematografica uno dei 5 film migliori del regista Antonello Grimaldi. E’un film in cui si avverte chiaramente nella sua buona riuscita quanto sia stata importante la presenza di Nanni Moretti, sia come attore sia come cosceneggiatore, egli infatti nella scrittura del film ha contribuito a dare spessore narrativo e filo logico di un certo interesse a gran parte della trama, il tutto ben incorniciato qua e là da idee sceniche da intrattenimento molto apprezzate, (ad esempio il richiamo lampeggiante dell’auto col telecomando da parte di Nanni Moretti al passaggio di un ragazzo down che in coincidenza col suono si volge sorridente verso di lui).
Come in La stanza del figlio, il tema centrale del film è la perdita di un familiare, con il conseguente lavoro elaborativo del lutto. Uno stato psichico che riapre un nuovo capitolo esistenziale attraverso la riedizione dei ricordi della vita, veri o di pietosa copertura, da parte di un inconscio che pare essere stato privato dei più comuni freni critici razionali della vita: una situazione di disinvestimento dai più importanti rapporti con le persone con cui egli si relazionava, perché l’Io è invaso dal dolore e con esso dall’inconscio. L’esterno non esiste più se non in termini di fantasmi su cui si proiettano rappresentazione proprie, vecchie e nuove animate dall’intelligenza del dolore che richiama alla vita come avventura interminabile.
Caos è la vita divenuta incomprensibile, disordinata, ritirata dal lutto. Calmo è la pulsione di morte imposta dall’inconscio lasciato libero di agire dal Super Io. L’impasto pulsione di morte e pulsione di vita è però sempre presente ne è la prova la poetica che si instaura nel lutto: l’altrove che disegna non un futuro, ma un presente vivibile nell’aldilà del mondo conosciuto…
Un film sulla famiglia, sulla felicità sempre frenata a cui obbliga, sullo spaventoso improvviso baratro di dolore che essa apre a chi si illude di aver trovato con essa una certezza essenziale della vita.
Biagio Giordano