L’immortale, recensione di Biagio Giordano

L’Immortel
Francia 2010
Genere: Nero Durata: 115′
Regia: Richard Berry
Attori: Jean Reno, Kad Merad, Marina Foïs, Jean-Pierre Darroussin

 

 Ispirato al romanzo L’immortel di Franz-Olivier Giesbert e a fatti veri di cronaca nera, è un thriller marsigliese di spessore, che fonde mirabilmente azione e pensiero filosofico rilasciando nello spettatore emozioni di alto valore etico.

Un film quindi per niente banale, capace di dare ai profili dei protagonisti il segno indelebile di un realismo disperato, dove il male dei loro crimini, preso in un turbine di passioni vendicative, non potendo avere più freni si spinge tragicamente verso una distruzione totale dell’umano, che in loro pur c’era, ma con un destino che non lasciava speranze.

Sullo sfondo una Marsiglia decadente, povera e rassegnata, inibita dal crimine diffuso, dove la famiglia appare come l’ultimo rifugio da un sociale caotico: dominato dalla corruzione.

Musiche liriche (dal “Rigoletto” alla “Lucia di Lammermoor”) che preparano gli omicidi più efferati rivestendoli paradossalmente di una umanità struggente divenuta impotente.

Tiepida la critica, ma il film vale veramente tanto. Jean Reno superlativo.
Il film conferma la superiorità stilistica dei francesi nel raccontare, indubbiamente i migliori in Europa negli ultimi decenni….

Biagio Giordano

locandina

L’immortale, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2020-10-13T10:54:06+02:00da biagiord
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