La spiaggia, recensione di Biagio Giordano

 La spiaggia è un film drammatico italiano a colori (Ferrania), del 1954, diretto da Alberto Lattuada ed interpretato da Martine Carol, Raf Vallone, Valeria Moriconi e Mario Carotenuto.

 Una donna di bell’aspetto, libera da vincoli sentimentali e molto generosa, si reca in Liguria con la figlioletta Caterina che ama tantissimo, per trascorrere una breve vacanza estiva al mare.

Il suo nome è Anna Maria Mentorsi (splendida recitazione di Martin Carol), una signora anche gentile che cerca nuove relazioni in quanto intenzionata a cambiare vita, perché risulta schedata dalla polizia, come prostituta, in forza di leggi vigenti negli anni ’50 che facevano dispetto alla nuova Costituzione italiana sorta nel dopoguerra, leggi ingiuste che toglievano elementari diritti di base alle donne, tra cui la privacy nel fare il mestiere più antico del mondo.

Sul treno che la conduce in riviera viene convinta da un signore per bene, motorista e sindaco di Pontorno, (un convincente Raf Vallone) a non scendere a Terrazzi, meta di viaggio della donna, ma a Pontorno, cittadina dove l’uomo, come primo cittadino, avrebbe consentito alla donna una permanenza estiva più tranquilla e divertente.

La donna si presentava come una vedova perbene, e in un primo momento ciò favorirà l’accettazione di madre e figlia da parte degli altri clienti dell’Hotel Palace nonché dei bagnanti dello stabilimento balneare, sempre assai disponibili.

Il mestiere della signora però, a causa di fughe di notizie dal comando di polizia, trova via via un passa parola veloce, micidiale in quei tempi ancora segnati da rigidi costumi sessuali.

Quando le voci malefiche ma vere giungono nell’Hotel in cui alloggia la donna, intorno a lei si farà il vuoto.

Il sindaco Silvio conosciuto sul treno, che si stava impegnando per cercarle un lavoro dignitoso, cerca di aiutarla moralmente mostrandogli una grande solidarietà, ma ormai ogni porta a cui il sindaco ha bussato ottenendone l’apertura e dialogando con degli interlocutori dalle apparenze buone, disposti all’aiuto della donna ritenuta per bene, si sta richiudendo.

L’unica persona interessata a fare qualcosa di importante per la donna sarà un miliardario anziano, Chiastrino, rispettato da tutti nella cittadina turistica, ma ritenuto in realtà una bestia egoista, cinica, capace di pensare solo a a far soldi ignorando la povertà e ogni grave questione sociale nelle quali in fondo si trovava spesso immerso.

Basterà un gesto per riaprire alla donna le porte del rispetto. Il miliardario propone alla donna di mettere il suo braccio attorno al suo e di camminare così nella passeggiata turistica e nell’albergo.

Le porte della speranza per Anna Maria e la sua figlioletta si riaprono, a testimonianza dell’impossibilità di giudicare gli uomini come Chiastrino solo per la ricchezza che hanno senza tener conto della loro grande complessità umana…

Film che mostra un affresco sulla classe media italiana degli anni ’50, una classe che viene dal nulla ma che in quegli anni sta per inserirsi nel miracolo economico da protagonista, mostrando nel costume e nei rapporti con le altre classi più deboli tutto il suo provincialismo di maniera…

Film commedia, assolutamente non banale…

Grande regia…

Biagio Giordano

La spiaggia

 

La spiaggia, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2021-05-30T10:52:43+02:00da biagiord
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