Saw Legacy, recensione di Biagio Giordano

Saw legacy, di Michael e Peter Spierig, con Tobin Bell, Hannah Anderson, Laura Vandervoort, Matt Passmore, Callum Keith Rennie, Mandela Van Peebles, Usa- Canada, durata 88 minuti, genere horror, anno 2017.
Una serie di omicidi portano il marchio di Jigsaw, le forze dell’ordine indagano, ma si trovano a dare la caccia ad un uomo già considerato morto da tempo, finché rimangono intrappolati in un gioco orrendo, sadico, giustizialista. John Kramer sembra essere tornato, ma sarà vero?
Ottavo capitolo della innovativa serie horror creata da James Wan, i cui film hanno fatto di nuovo credere nel genere.
Commento. L’horror giustizialista agisce in quelle zone oscure della psiche dello spettatore relegate dal super io nella prigione moralista, inconscia, dell’impossibile a dirsi.
Quel che avviene e’ una liberazione pulsionale, ricca di piacere, inventata dal potere mediatico del cinema, che inganna con la finzione i poteri punitivi del super io.
La funzione dell’horror, e’ quella di esorcizzare il reale rendendolo parallelo al vero per via di riflessione, come in uno specchio. Una funzione di igienizzazione dell’inconscio, il cui super io alla fine del film esce rafforzato nelle sue funzioni di civilizzazione grazie al contrasto bene e male rivissuto, rimemorizzato, richiamato in scena, che rafforza nello spettatore il senso di realtà per il bene.

Film che, superati pregiudizi, superstizioni, fobie, paure, nei confronti del genere, non può che risultare di grande appello etico. Ben diretto e interpretato.
Biagio Giordano

19-saw-legacy-900x600[1]

Saw Legacy, recensione di Biagio Giordanoultima modifica: 2019-05-11T10:29:52+02:00da biagiord
Reposta per primo quest’articolo